Filosofia

NAPOLI: LA CITTA' ED I SUOI TESORI

CHIOSTRO DI S. CHIARA - PALAZZO REALE - CAPPELLA DI S. SEVERO - CERTOSA DI S. MARTINO - POMPEI

Una passeggiata nella città dove più che in qualunque altro luogo le cose belle vengono enfatizzate con lo stesso eccesso usato per minimizzare le cose brutte. Dove tra maremoti, terremoti, eruzioni del Vesuvio, epidemie di peste e di colera è successo di tutto e chissà quant’altro avrebbe potuto succedere, se non ci fosse San Gennaro che la protegge...
E' naturale che Napoli sia la città del mito e del soprannaturale dove la Morte, che ne ha segnato storia e leggende, abbia un rapporto di confidenza che facilmente sfocia in familiarità, disinvoltura di modi e di espressione, terreno fertile per umorismo e ironia.
Gli stranieri la visitano con circospezione ma al tempo stesso divertiti. Consapevoli di trovarsi in un luogo unico al mondo, nel bene e nel male. “Napoli, l’unica vera metropoli dell’Italia meridionale: una città bellissima e sporca, una città vivace e indisciplinata, una città dalle molteplici sfaccettature, che come nessun’altra riesce ad attirare su di sé le opinioni più diverse”.
Napoli, una citta sulla quale si è depositato un tale strato di narrazione da renderla non visibile agli stessi napoletani.
Da qui la necessità di un ecologia dello sguardo, di un liberare soprattutto i sensi perchè siano essi e non ciò che già si sa della città a guidare la conoscenza di una Napoli che è anche rischio e sporcizia, che "ti ferisce a morte o ti addormenta" ma che è persino altro, altro, altro.

La quota individuale di partecipazione, comprende:

Viaggio in Confortevole Pullman Gran Turismo dotato dei più moderni comfort e sistemi di sicurezza; Sistemazione in moderno Hotel 4****Stelle, in camere doppie con servizi privati TV Color; Trattamento di Pensione completa dal Pranzo del Primo giorno al Pranzo dell’ultimo, incluso Pranzo in locale tipico a base di piatti tipici preparati secondo antiche ricette regionali; Prima colazione a Buffet; Bevande ai Pasti (Vino, Acqua minerale frizzante e naturale e caffè); Presenza di Guida Professionista durante le visite. Sono inoltre compresi i seguenti ingressi: Certosa di S. Martino; al Scavi Archeologici di Pompei; Chiostro di S. Chiara; Cappella di Sansevero e Palazzo Reale. Assistente dell’Agenzia; Assicurazione Medico Bagaglio; Tasse e percentuali di servizio.
o Supplemento camera singola: € 50,00 complessivi
o La prenotazione verrà confermata con il versamento di € 150,00 a titolo di acconto
o L’assegnazione dei posti sul Pullman seguirà l’ordine di prenotazione

 

Raimondo di Sangro principe di Sansevero (Torremaggiore 1710 – Napoli 1771) fu un originale esponente del primo Illuminismo europeo. Valoroso uomo d’armi, letterato, editore, primo Gran Maestro della Massoneria napoletana, egli fu – più di ogni altra cosa – prolifico inventore e intraprendente mecenate.

Nei laboratori sotterranei del suo palazzo, in largo San Domenico Maggiore, il principe si dedicò a sperimentazioni nei più disparati campi delle scienze e delle arti, dalla chimica all’idrostatica, dalla tipografia alla meccanica, raggiungendo risultati che apparvero “prodigiosi” ai contemporanei. In virtù della sua concezione prevalentemente esoterica della conoscenza, di Sangro fu però sempre restio a rivelare nei dettagli i “segreti” delle sue invenzioni.
Il suo messaggio intellettuale è così passato alla posterità soprattutto attraverso il ricco simbolismo della Cappella Sansevero, meraviglia dell’arte mondiale, del cui suggestivo progetto iconografico il principe fu geniale ideatore. Parte di quel messaggio egli affidò anche ai suoi scritti, e in particolare alla Lettera Apologetica, opera che destò sconcerto sia per l’eccezionalità tipografica sia per il controverso contenuto, tanto da essere giudicata “una sentina di tutte l’eresie” e, in quanto tale, proibita dalla Chiesa romana.

Ora ritenuto un epigono della tradizione alchemica e un “grande iniziato” ora un interprete della giovane scienza moderna, Raimondo di Sangro alimentò un vero e proprio mito intorno alla propria persona, destinato a durare nei secoli. Con la sua poliedrica attività, ancor oggi avvolta da un alone di mistero, egli incarnò i fermenti culturali e i sogni di grandezza della sua generazione. Così lo ricorda l’iscrizione apposta sulla sua lapide: “Uomo straordinario predisposto a tutte le cose che osava intraprendere […] celebre indagatore dei più reconditi misteri della Natura”.

UN PROGETTO AMBIZIOSO
Nel 1738, Carlo di Borbone scelse il progetto del palermitano Giovanni Antonio Medrano per il suo palazzo-museo. Quando i lavori furono terminati, il Palazzo Reale si presentava come un imponente edificio che si sviluppava attorno a tre cortili ad arcate, comunicanti tra loro e aperti all'esterno con ampi porticati.
La Collezione Reale di Parma, fu esposta a Palazzo Reale nel 1759, non appena furon pronte le prime dodici sale. La Collezione arrichita nel corso degli anni venne smembrata durante l'occupazione francese del 1799.
Soltanto quando Palazzo Reale fu ultimato, i quadri ritornarono alla loro sede originaria, dove vennero raggruppati anche la Collezione d'Armi reali e il Salottino di porcellana.

 

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PROGRAMMA
Primo giorno * Venerdì 26 Giugno 2015
Parma/Campegine/Reggio Emilia - NAPOLI

Nella mattinata, ritrovo dei Sig.ri partecipanti nei luoghi convenuti, incontro con l’Assistente dell’Agenzia, sistemazione in confortevole Pullman G.T e partenza via autostrade per Roma, NAPOLI. Pranzo in Ristorante.
Nel pomeriggio, incontro con la guida e visita panoramica della città. In particolare potremo ammirare la monumentale Piazza del Plebiscito, tra le più vaste d'Europa, Galleria Umberto I°, capolavoro in ferro e vetro, sede di caffè e negozi prestigiosi come Barbaro ed Eboli, le cui origini risalgono al periodo delle Belle Epoque, il Gambrinus storico caffè concerto e antico ritrovo del ceto letterario napoletano, Piazza del Municipio e Via S. Carlo.
Ingresso a Palazzo Reale e visita guidata dei sontuosi appartamenti borbonici. In serata sistemazione in Hotel nelle camere riservate, cena e pernottamento.

Secondo giorno * Sabato 27 Giugno 2015
NAPOLI: CRISTO VELATO S. CHIARA – CERTOSA DI S. MARTINO
Prima colazione. Dedicheremo la mattinata alla visita guidata di Spaccanapoli. L’asse di Spaccanapoli che come dice la parola “Spacca” il centro cittadino dalla collina di San Martino a Forcella, dà il nome a uno dei più vecchi quartieri della città, dove risuonano ancora gli echi della vita popolare napoletana. In particolare potremo ammirare il Duomo, con la cappella con le ampolle del sangue di San Gennaro, capolavoro del barocco Napoletano, la Cripta del Succorpo, elegante creazione rinascimentale con all’interno le spoglie del Santo protettore di Napoli.
SANTA CHIARA, Pantheon della dinastia angioina, S. Domenico Maggiore, costruita per volere di Carlo d'Angiò, alla fine del XIII sec. per ospitare la casa madre dei domenicani. Durante il Rinascimento fu la chiesa della nobiltà napoletana. La visita si concluderà in Via San Gregorio Armeno, caposaldo dell’arte del presepe. Lungo tutta la via S. Gregorio e sotto i suoi portoni si accalcano le botteghe di fabbricanti di statuette che perpetuano l'artigianato napoletano del presepe.
La CAPPELLA di SANSEVERO, costruita nel 1590 per ospitarvi le tombe di famiglia dei Sangro. Raimondo di Sangro, Principe di Sansevero, esteta ed alchimista, l’arricchì con una decorazione di simboli indecifrabili e sculture sorprendenti per la veridicità dei dettagli (i veli, le parti del corpo, i drappeggi che sembrano bagnati..). All’interno sono custodite preziose sculture marmoree, di notevole pregio artistico, intrise di un sorprendente realismo, ideate per celebrare doti e virtù della nobile casata dei Sangro. Oltre alla Pudicizia Velata e al Disinganno, assolutamente straordinario è il Cristo Velato dello scultore napoletano Giuseppe Sanmartino, “capace di trasformare il marmo in un corpo esanime, umano e divino, disteso sotto le pieghe trasparenti del sottilissimo sudario”.
Pranzo in locale tipico a base di piatti tipici preparati secondo antiche ricette regionali.
Nel pomeriggio visita della CERTOSA E MUSEO NAZIONALE DI SAN MARTINO, ricco di collezioni storiche ed artistiche legate alla storia e all'arte napoletana, tra le quali primeggia un importante sezione dedicata al Presepe. Si potranno ammirare tele con vedute del golfo, dipinti della scuola di Posillipo, una ricca collezione di statuine, e presepi dei secoli XVIII e XIX tra i quali risalta il famosissimo Cuciniello, tra i più belli in assoluto. Durante la visita potremo ammirare anche la splendida Certosa, in stile barocco napoletano, il Convento con il Chiostro Grande ed il Chiostrino dei Procuratori, gli appartamenti del Priore e i giardini dai quali si gode uno dei più bei panorami sulla città e sul golfo. Rientro in Hotel per la cena ed il pernottamento.
Terzo Giorno * Domenica 28 Giugno 2015
POMPEI
Prima colazione in Hotel. Dedicheremo la mattinata alla visita guidata dei maestosi scavi archeologici di POMPEI.
Sepolta nel 79 d. C. dall’eruzione del Vesuvio, Pompei venne riportata alla luce nel settecento, mostrando agli occhi dell’Europa illuminista la struttura e la vita di una città romana. Grazie all’effetto preservante delle ceneri vulcaniche, la città è stata “congelata” nella situazione in cui si trovava nel momento della catastrofe. Le sue rovine costituiscono perciò uno strumento unico per una conoscenza “dal di dentro” dell’antica civiltà romana.
Al termine partenza per le località di provenienza. Pranzo in Ristorante in corso di viaggio. Arrivo in serata.
SIMM 'E NAPULE..

Parlare di noi napoletani appare un'impresa avventurosa, poichè ormai sembra che tutti sappiano tutto dell'animo, delle abitudini, dell'indole, e della realtà dei napoletani. E di Napoli, polo unificante di popoli, lingue, culture e tradizioni che si rifanno a un fondamentale modello socio-antropologico definito lungo i millenni della sua storia. quella Napoli immaginaria che ha reso la sua icona unica e universale, intrisa degli archetipi primari del vissuto napoletano nel Mediterraneo dall'antichità all'era contemporanea. Tali archetipi affiorano nelle leggende, nelle strutture urbanistiche, nella lingua, nei gesti, nella gastronomia e nelle consuetudini sociali dei suoi abitanti. Identificare la fisionomia della gens partenopea che può spaziare dalla leggendaria sirena alle maschere delle atellane, da Masaniello a Pulcinella, da Carlo III a Franceschiello, da San Gennaro a Padre Pio, da Basile a De Simone, da Sofia Loren a Filumena Marturano, da Totò a Pappagone, da Achille Lauro a Bassolino, dallo scugnizzo a Maruzzella, da Sivori a Maradona, da Viviani a De Filippo, dai no global ai disoccupati organizzati. I tratti dominanti sono comunque la fantasia, l'acume, l'intuizione, la genialità, l'impulsività, l'improvvisazione, la musicalità, l'ispirazione ma talvolta anche il furore, il cinismo, la volgarità, il nihilismo, la dissacrazione, lo sconcio.
Napoli trova la sua identità nelle sue radici osco-ellenistiche e nel suo particolare percorso storico che l'ha vista consolidarsi quale polo unificante di popoli, lingue, culture e tradizioni che si rifanno a un fondamentale modello socio-antropologico definito lungo i millenni della sua storia.
Viene fuori quella Napoli immaginaria che è una categoria dello spirito e che ha reso la sua icona unica e universale, intrisa degli archetipi primari del vissuto napoletano nel Mediterraneo dall'antichità all'era contemporanea.Tali archetipi affiorano nelle leggende, nelle strutture urbanistiche, nei materiali edilizi, negli spazi, nelle forme e nei volumi degli insediamenti urbani, nella lingua, nei gesti, nella gastronomia e nelle consuetudini sociali dei suoi abitanti. La realtà napoletana è un vero e proprio laboratorio di sociologia sperimentale. Ma si ha l'impressione che il napoletano sfugga a qualsiasi tentativo di catalogazione e definizione sociologica.
(da G. Napolitano- "Sociopatologia della napoletanità")
Napoli è una delle città più antiche dell’Occidente e,come tutte le città dell'antichità (Babilonia, Troia, Roma), che vantano tradizioni mitologiche e leggende sulla sua origine, anche la nascita di Napoli è celata dal suggestivo velo del mito e della leggenda. Studiosi e letterati, nel corso dei secoli, si sono sbizzarriti ad illustrare con estro e fantasia innumerevoli racconti, ma protagonista di tutte le leggende sulla fondazione di Napoli è sempre la mitica sirena Partenope che, caduta vittima dell’astuzia di Ulisse, abbandonò adirata il temibile scoglio delle sirene per giungere all’isolotto di Megaride, che accoglie l’attuale Borgo Marinaro, in via Partenope.

Il Vesuvio, montagna di fuoco spiata, temuta, venerata, narrata, cantata quale simbolo della potenza schiacciante della Terra. Il nostro Vulcano ha ispirato note canzoni e testi poetici e narrativi. Basti pensare che nel 1880 fu composta "Funiculì Funiculà",canzone scritta dal giornalista Peppino Turco e musicata da Luigi Denza, divenuta poi canto popolare famosa in tutto il mondo.Secondo i critici musicali, tale melodia segnò nel 1880 la nascita della canzone napoletana moderna, fu scritta per celebrare la prima funicolare vesuviana, inaugurata proprio in quello stesso anno. Il testo servì a rendere famoso il nuovo mezzo di trasporto della funivia, sia ai turisti che agli stessi napoletani, i quali sembravano restii a salire il Vulcano con la funicolare;loro che da anni erano abituati a percorrere i campi del Vulcano solo a piedi oppure servendosi degli asini e dei portantini. La canzone quindi spingeva le persone a provare queste nuove emozioni, sensazioni, brividi, garantiti per l’appunto dalla funivia.

'A storia 'e Napule,. pe' chi vo' ridere,. nasce a Palepoli e annanze va.
Son fatti Storici,. so' 'nciucie e frottole,. bugie mischiate con verità.
Lo dico prima, pe' me difendere, non v'aspettate gran novità, pecchè e' Storie.. spesso so' favole.. e si esistessero..chi 'o po' giurà?
Saranno vere, saranno apposta,saranno false... chi 'o saparrà.
Cert'è ca Illustri scrittori celebri s'affaticarono pe' 'nce cuntà.
E. De Rosa
La città di Napoli è un puzzle geografico incastonato tra le insenature di un golfo unico nel suo genere, a ridosso di un calderone vulcanico che ne ha determinato l'inconfondibile profilo ortografico e ne ha condizionato gli insediamenti antropici. L'alternarsi di rilievi armoniosi, di fertili pianure e di ricami costieri inconfondibili ha fatto sì che il territorio conciliasse attività marinare con la produzione agricola, paesaggi collinari e montani con ambienti marini di rara armoniosità, una psicologia aperta e immaginifica con una tenacia e una rassegnazione capaci di resistenze montanare.

 

 
€ 495,00  
a persona  
 
 
PERIODO
DA VENERDI' 26 A DOMENICA 28 GIUGNO 2015
 

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Modalità di Viaggio
EscursionePullman